Il 21 giugno liberiamo la musica!
domenica 10 Giugno 2007, 23:18
Filed under: Arci

il 21 giugno avvicina la Musica!
In vista della Festa della Musica dell’Arci, aderiamo allo sciopero delle Radio

La musica è in crisi! Così lamentano molti operatori del mercato discografico mondiale. Soprattutto le major, le grandi aziende transnazionali della produzione di supporti discografici. Sappiamo bene che le cose non stanno proprio così. La creatività musicale, soprattutto quella giovanile è esplosa. Nuove tecnologie, a basso costo e accessibili a chiunque, consentono a tanti artisti di esplorare innovativi percorsi produttivi. Sul web si scambia di tutto. Si promuove di tutto. E spesso con grande successo di pubblico. Addirittura si delineano nuovi scenari per la tutela, sacrosanta, del diritto d’autore. Che non può essere però solo un balzello ma deve diventare motore del moltiplicarsi di esperienze creative.
L’Arci si sta cimentando nella elaborazione di nuove strategie per “liberare la musica”. Vogliamo promuovere i creative commons (la tutela del diritto d’autore a “geometria variabile”) anche per spingere la SIAE a innovare e aprirsi al contributo vero dei giovani talenti. Chiediamo normative per la fruizione della musica live, che siano meno vessatorie, più semplici e flessibili. Vogliamo che anche il settore della produzione discografica (che spesso non coincide affatto con la creatività musicale), oltre a cercare di acquisire fondi pubblici per mantenere posizioni dominanti, accetti la grande sfida delle nuove tecnologie come fattore di diffusione e non come pericolo da contrastare con l’invenzione di diavolerie informatiche di controllo, al limite dell’aggressione alla privacy (vedi il fantomatico DRM).
Per questi motivi e per molti altri che saranno al centro di numerosi appuntamenti culturali che si svolgeranno quest’anno, in occasione del cinquantenario dell’Arci, aderiamo all’appello di Audiocoop che lancia lo sciopero dell’ascoltatore radiofonico.
Sono centinaia le radio indipendenti, quelle comunitarie, quelle che trovi sulla rete, che programmano la loro musica dando spazio a musiche emergenti, ai giovani artisti, ai musicisti migranti che hanno fatto del nostro paese la loro patria culturale.
Per un giorno, il 21 giugno, ascoltiamo solo queste radio. Dobbiamo fare ogni sforzo per aprire i canali di promozione e diffusione musicali al maggior numero di operatori, profit e non profit. Chiediamo ai grandi network radiofonici se il prezzo che pagano alla ricerca del massimo dividendo per i loro azionisti, non sia troppo alto se confrontato alla scarsa propensione alla promozione dei giovani talenti indipendenti. Sappiamo tutti che il gusto musicale e la curiosità culturale, possono essere o meno pilotati dalle martellanti playlist radiofoniche.
Il 21 giugno, giornata che ogni anno l’Arci dedica alla Festa della Musica ormai da molti anni, saremo in tanti a chiedere che i diritti e le diversità culturali, siano davvero un bene comune.


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