Il fantasma della libertà – venerdì’ 11 marzo 2016 ore 20.45
Le Fantôme de la Liberté Francia 1974 103’
di: Luis Buñuel
con: Jean Rochefort, Michel Piccoli, Monica Vitti, Milena Vukotic, Pierre Lary, Adolfo Celi, Adriana Asti
httpv://www.youtube.com/watch?v=njRLew_veDc
Collana di episodi grotteschi. La Spagna invasa dai francesi repubblicani. Frati giocano a poker con i santini. Un cecchino spara sulla folla. Il prefetto di Parigi riceve una telefonata dalla sorella morta. Struzzi e cartoline. Penultimo film di L. Buñuel, e uno dei suoi più impervi, data la struttura episodica, basata sul principio del domino. Sarcastico, tragicomico, impietoso, È il trionfo dell’assurdo e del surreale. Molte gag memorabili. Il vecchio Luis si diverte e diverte. Scritto con J.-C. Carrière.
Il Morandini
Il terreno e l’Albero
mercoledì 24 Febbraio 2016, 22:05
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Iniziative
You, the living – venerdì 26 febbraio 2016 ore 20.45
Du Levande Svezia/Germania/Francia/Danimarca/Norvegia 2006 94’
di: Roy Andersson
con: Elisabeth Helander, Jessica Lundberg, Björn Englund, Hàkan Angser, Kemal Sener
httpv://www.youtube.com/watch?v=5NzQ9vqyXAM
In un’anonima città svedese s’intrecciano storie di vite umane alle prese con solitudini e inquietudini, ferocemente ingabbiate in scarse soddisfazioni e mancanze di prospettive future. E allora, in un’atmosfera costantemente rarefatta dalla nebbia densa e dal grigiore metropolitano, si muovono figure diafane, che naufragano all’interno della loro anima incerti su dove andare, cosa fare e perchè: c’è la giovane maestra che litiga per motivi futili con il marito, c’è la ragazzina follemente innamorata di un giovane musicista, c’è una donna che sfoga sul compagno e nel bere le sue frustrazioni. Ognuno di loro cerca però di rimanere a galla, di reagire con la musica e con l’autoironia, facendosi quasi caricatura di se stesso e delle sue problematiche esistenziali. Non ha una vera e propria trama questa prima prova cinematografica nel lungometraggio di Roy Andersson: è un’opera che ha il sapore del teatro con gli attori che parlano guardando in macchina e rivolgendosi direttamente allo spettatore, pesantemente truccati, con il viso che diventa una maschera bianca. Una staticità spesso surreale, accompagnata da uno schema fotografico monocromatico che oscilla tra il verde e l’azzurro, circonda ogni minimo e lento muoversi dei personaggi che, quasi sempre ripresi in asettici interni, vomitano le loro ansie e il loro male di vivere. A fare da sfondo culturale e ideologico un certo gusto dell’assurdo (il pensiero a Samuel Beckett arriva sovente) e del burlesque, che donano alla pellicola una leggerezza cupa e a tratti clownesca, accompagnate dai timbri degli ottoni e dalle sonorità che ricordano il miglior jazz di New Orleans. In una continua alternanza tra scene reali e sequenze oniriche, tutte comunque finalizzate a una profonda semplicità visiva, …
Letizia della Luna
Waking life – venerdì 19 febbraio 2016 ore 20.45
USA 2001 99’
di: Richard Linklater
httpv://www.youtube.com/watch?v=uk2DeTet98o
Un uomo cammina attraverso ciò che gli sembra essere un sogno, fluttuando fuori e dentro la sceneggiatura con strani personaggi. Chi è quel ragazzo che erra da un antropologo ad un filosofo, da un outsider metropolitano ad un eversore di destra, da un tecnocrate ad un moralista, raccogliendo interminabili spiegazioni su cosa ci stiamo a fare e perchè e quale sarà il nostro futuro, e cosa ne hanno pensato gli uomini del passato, dalle prime scimmie antropomorfe fino a Sartre? Se riuscite a superare senza danni la prima mezzora (e non è facilissimo), il film vi conquista con la tecnica ossessiva e sciamanica di un massaggio ottico e verbale interminabile. Sin dalla sua apparizione, con Prima dell’alba, Linklater si era già messo da parte con decisione rispetto al cinema americano medio, ma questa avventura estetica che trasforma il genere principe dell’intrattenimento hollywoodiano contemporaneo (i cartoni animati) nel flusso visionario, cerebrale e magmatico del romanziere d’avanguardia, è qualcosa di assai più estremo (i primissimi lavori di Linklater, del resto, puntavano direttamente sul cinema sperimentale). Linklater inonda lo schermo di una cascata di immagini sorprendenti (per ogni minuto di film, più di 250 ore di disegno) e di una litania nutritissima di aforismi che potremmo trovare anche nelle migliori liriche rock. Alcuni sono da appuntare, come ‘Ballare la salsa con la confusione del proprio io’ o ‘Il più grande sbaglio è credere di essere vivo quando stai solo sognando nella sala d’aspetto della vita’.