The Hunter – Il cacciatore – venerdì 31 gennaio 2014 ore 20.30
Shekarchi Iran 2010 90′
di: Rafi Pitts
con: Gholamreza Rajabzadeh , Ismaïl Amani , Abbas Hassanzadeh , Arash Faraghinejad , Mahmoud Babai
httpv://www.youtube.com/watch?v=LvLwu2UKQF4
Alì Alavi fa il sorvegliante di una grande fabbrica di Teheran con il turno di notte. In uno scontro tra manifestanti e poliziotti, sua moglie è uccisa e sua figlia di 5 anni scompare. La polizia è evasiva e reticente. In possesso di un fucile a cannocchiale, Alì, che ama la caccia, uccide a distanza due poliziotti. Arrestato, muore dopo aver indossato la divisa di uno dei due. Il film, scritto, diretto e interpretato da Pitts, si apre con una fotografia del 1980, i pasdaran, guardie della Rivoluzione islamica in moto. Pitts ne conserva una copia da quando aveva 14 anni: “La mia generazione è cresciuta con quell’immagine che riflette una situazione tesa, emblematica… Oggi in Iran ci domandiamo tutti se siamo stati derubati della Rivoluzione”. Pitts – che firma anche le scenografie – lavora di sottrazione nei contenuti narrativi, ricorre a un affascinante rigore stilistico nell’uso dei grandi spazi urbani o boschivi e a una scrittura orizzontale e monocorde come nella sua recitazione. Nella parte finale, quando comincia a piovere, il racconto va in tilt a forza di passaggi illogici o misteriosi che indeboliscono questa storia critica contro il potere. Fotografia: Mohammad Davudi.
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Per problemi tecnici, il previsto film Amori e vendette del 17 gennaio non sarà proiettato; in sua sostituzione potremmo vedere uno dei capolavori del regista Andrej Tarkovskij: Stalker
Stalker – venerdì 17 gennaio 2014 ore 20.30
URSS, Russia, Germania 1979 161′
di: Andrej Tarkovskij
con: Anatoli Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Aleksander Kajdanovski, Alisa Frejndlikh, Natasha Abramova
httpv://www.youtube.com/watch?v=GM_GOpfEQUw
Al centro di una incolta regione industriale c’è una misteriosa Zona, di accesso proibito dalle autorità, dove molti anni prima precipitò un meteorite – o un’astronave? – sprigionandovi una potenza magica capace di esaudire i desideri di chi riesce ad arrivarvi. Guidati da uno “stalker” (“to stalk” = inseguire furtivamente), uno scrittore e uno scienziato penetrano nella zona, ma giunti alla meta rinunciano a entrare nella Stanza dei Desideri. Liberamente ispirato al racconto lungo Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadij N. e Boris N. Strugackij, scrittori di fantascienza che l’hanno sceneggiato, il 5° film di Tarkovskij, e l’ultimo che girò nell’URSS, è, nella sua enigmatica compattezza, un’opera affascinante. Non è difficile riconoscere nello “stalker” e nei suoi congiunti le figure dei “poveri di spirito” dostoevskiani, degli umili evangelici che hanno bisogno della fede per mantenere accesa una scintilla di speranza e che si contrappongono agli intellettuali perché ormai, abbandonato ogni illusorio tentativo di intervento nella Storia, dei politici Tarkovskij più non si cura. Sotto il segno dell’acqua, non sembra sibillino il tema della contrapposizione tra la rigidità-forza e la flessibilità-debolezza che corrisponde alla vita. Come accade con i poeti – e Tarkovskij fa un cinema di poesia – la filosofia di Stalker passa attraverso l’emozione delle sue immagini.
Il Morandini