Filed under: Iniziative
Sono visibili i lavori dei partecipanti ai laboratori artistici dell’arci presso il centro civico a San Canzian d’Isonzo….
inaugurazione mostra
Sono visibili i lavori dei partecipanti ai laboratori artistici dell’arci presso il centro civico a San Canzian d’Isonzo….
inaugurazione mostra
Italia 1997 78′
di Matteo Garrone
con Paola Barbara, Sylvia Pascal, Ahmed Mahgoub, Euglen
httpv://www.youtube.com/watch?v=PBaetBFl2Bk
Tre episodi, ambientati nella cintura periferica di Roma, con immigrati (prostitute nigeriane, giovani albanesi in caccia di un lavoro qualsiasi, un egiziano che di notte si trasforma in benzinaio abusivo) che cercano di sopravvivere. 1° film di Garrone, nato, al pari di Libera di P. Corsicato, come cortometraggio (il 1° episodio, premiato al Sacher Festival di Roma) cui sono stati aggiunti gli altri due. Sono legati da una evidente coesione di un cinema dell’attesa e della sospensione, stilisticamente giocato a cavallo tra documentario e finzione, tra esterni e interni, tra luoghi pubblici e luoghi privati. “Terra di mezzo esiste in questi scarti (dentro/fuori, documento/finzione) che producono sbilanciamenti e caratterizzazioni. Storie stra/ordinarie” (G. Gariazzo). Una nuova via per un cinema del/sul sociale ancora tutta da percorrere di cui non si vedono i traguardi. 1° premio al Sulmona Cinema Festival.
Il Morandini
Domenica 22 aprile alle ore 11.00 presso il centro civico a San Canzian d’Isonzo presentazione della mostra dei lavori realizzati durante i laboratori artistici, bambini ed adulti, di quest’anno.
Le silence de Lorna Belgio/Gran Bretagna/Francia/Italia/Germania 2008 105′
di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne
con Jérémie Renier, Arta Dobroshi, Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet, Morgan Marinne
httpv://www.youtube.com/watch?v=JBKKsK3LARM
Lorna è una giovane immigrata albanese a Liegi. Per ottenere la cittadinanza si è messa nelle mani del malavitoso Fabio. Costui le ha procurato un matrimonio con Claudy (un tossicodipendente) e Lorna ha ottenuto ciò che desiderava. Ora vorrebbe poter aprire un bar con il suo fidanzato Sokol che fa il pendolare da una frontiera all’altra. Per ottenere la somma necessaria deve però portare a compimento il piano di Fabio. Deve cioè poter ottenere un rapido divorzio per poter così sposarsi nuovamente. Questa volta con un mafioso russo che ha, a sua volta, bisogno della cittadinanza belga. Le procedure rischiano però di essere troppo lente e allora Fabio mette in atto la soluzione che già aveva in mente: elimina Claudy con un’overdose. Lorna mantiene il silenzio ma c’è qualcosa di nuovo nella sua vita.
Qualcosa è cambiato anche nel cinema dei Dardenne. Noti agli appassionati (e vincitori di ben due Palme d’oro con Rosetta e L’enfant) per il rigore di un cinema da sempre attento a scavare nelle cause del dolore delle persone più vulnerabili, i due fratelli vantano caratteristiche stilistiche ben definite. La camera a mano, la scelta del super 16 mm, l’assenza di qualsiasi commento musicale hanno sempre costituito gli elementi identificativi del loro cinema unitariamente a uno stile teso a non aggiungere al film un’inquadratura in più del necessario.
In questa occasione la forma (camera molto meno mobile e scelta del formato 35 mm) sembra avere avuto il suo influsso anche sul contenuto. Lo sguardo che i due fratelli belgi proiettano sul grave problema dell’immigrazione, legalizzata attraverso percorsi illegali, si lascia andare con maggiore disponibilità a un’indagine sui sentimenti venata da un accenno di patetismo. Lorna ha un volto dolcissimo ma è entrata in un’arena in cui dominano i lupi. Se vuole realizzare i propri sogni non può e non deve affezionarsi in alcun modo a Claudy con il quale è costretta a convivere per rispondere ad eventuali controlli delle autorità belghe. Ma Lorna non è un lupo. È una giovane donna che finisce col provare una pietà che sconfina nell’amore per quel relitto umano che le chiede costantemente aiuto per uscire dal tunnel in cui si è infilato. La scoperta di questo sentimento precede di poco l’eliminazione fisica del ragazzo. Il quale muore ma continua a viverle ‘dentro’ al punto da farla sentire in attesa di una nuova vita.
Come sempre i Dardenne offrono nel finale ai loro protagonisti una luce (per quanto fioca) di speranza. È quanto accade anche a Lorna, protagonista dell’inizio di un nuovo corso del loro cinema.
Giancarlo Zappoli, mymovie