Médée Miracle – venerdì 23 febbraio 2018 ore 20.45
Francia/Italia 2007 81’
di: Tonino De Bernardi
con: Isabelle Huppert, Giulietta De Bernardi, Tommaso Ragno, Lou Castel, Rossella Dassu, Isabelle Ruth
httpv://www.youtube.com/watch?v=S-GX0pCEFw8
Iréne passa ogni notte in compagnia di un uomo diverso per fuggire la solitudine e l’amarezza di una vita andata in frantumi. Continua a esibirsi in uno squallido locale notturno dove intona sempre la stessa canzone: l’amore è folle, l’amore è cieco. Madre di due figli e donna abbandonata brutalmente dal marito Jason, vaga per la città alla ricerca di se stessa e di un posto dove fermarsi finalmente a riflettere. Tonino De Bernardi, regista torinese con più di quarant’anni di cinema alle spalle, ha solcato con gli anni tutti i palcoscenici del sottosuolo culturale senza mai raggiungere il cuore del grande pubblico. Ed è un peccato, perché De Bernardi è una conferma più che una sorpresa. Con Medee Miracle, ripercorre con sobrietà le fragilità femminili, riappropriandosi del mito greco e riadattandolo in una singolare chiave di lettura: straniante e delicato. Da sempre affascinato ai drammi legati all’emarginazione sociale (soprattutto nei soprusi subiti dalle donne) questa attualizzazione della tragedia, si discosta dall’originale, evocando le atmosfere che raccolgono il meglio del neorealismo italiano e della nouvelle vague francese. Tragedia, in fondo, tutta interna alla protagonista – la fascinosa e “maledetta” Isabelle Huppert – vittima di un destino che accomuna e devasta, imprigionando in sé tutto il dolore dell’esistenza. Dolore espiato nell’aiutare chi soffre, senza giungere a un infanticidio scontato e doloroso. La medea di De Bernardi è un dramma contemporaneo sul desiderio di appartenenza – a un luogo o semplicemente a se stessi – e sul bisogno d’essere amati. Un barlume di speranza, in fondo, è sempre possibile. Anche nella notte più buia del mito.
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Finis Terrae – venerdì 16 febbraio 2018 ore 20.45
Francia 1929 80’
di: Jean Epstein
con: Jean-Marie Laot, Ambroise Rouzic
httpv://www.youtube.com/watch?v=AxHkgIj9j08&t=21s
16° film di Epstein, il 1° dei suoi 7 film bretoni, sulla vita dei pescatori di alghe delle isole di Ouessant e di Bannec, al largo di Brest, girato con 4 operatori diversi, ma di grande e raffinata omogeneità gurativa. Restaurato nel 1996 e proiettato alla XX edizione (2001) delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone – Sacile. Precursore del neorealismo, semidocumentaristico, influenzato dall’avanguardia francese degli anni ’20 nell’uso del materiale plastico, nel montaggio, nelle allucinazioni del giovane marinaio malato. Inevitabile il rimando a La terra trema di Visconti – che forse lo vide negli anni ’30 a Parigi – nell’attesa sugli scogli delle madri dei compaesani. Il tema centrale è la solidarietà che faticosamente nasce tra chi va per mare e chi lo attende a terra.
Il Morandini
8 donne e un mistero – venerdì 9 febbraio 2018 ore 20.45
8 Femmes Francia 2002 101’
di: François Ozon
con: Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Fanny Ardant, Virginie Ledoyen
httpv://www.youtube.com/watch?v=jGyJL8SnsOM
Una villa isolata nella campagna francese. Una famiglia si riunisce per le vacanze, ma non si tratterà di un’occasione lieta. Il capofamiglia, come si scoprirà in breve tempo, è stato assassinato. L’omicidio puo’essere stato compiuto solo da una delle 8 donne presenti nella casa (compresa la sorella giunta in modo inaspettato). Se le donne rispondono al nome di Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Beart, Virginie Ledoyen ecc… si può facilmente immaginare quanto il gioco di rivalità (tra i personaggi ma anche tra le personalià attoriali) sia ad alto voltaggio. Anche di comicità perché il testo utilizzato ha un’origine teatrale che dosa con grande abilità commedia, satira e giallo. Ozon, dopo l’intimista e funebre Sotto la sabbia, spiazza tutti divertendosi a tenere a bada 8 caratterini non facili. Ci riesce con apparente nonchalance. Ma non tutto deve essere stato facile come appare. Per i posteri va ricordato il bacio lesbico tra la Deneuve e la Ardant (Buñuel e Truffaut sorridono sornioni dall’aldilà).
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