CINEMA BRASILIANO venerdì 18 novembre ore 20.45 BACURAU
BACURAU
di Juliano Dornelles, Kleber Mendonça Filho
con Udo Kier, Sonia Braga, Chris Doubek, Jonny Mars, Alli Willow, Karine Teles.
Brasile 2019 92′
Una vicenda che accadrà tra pochi anni…Bacurau è un piccolo villaggio situato nel nordest del Brasile nello stato di Pernambuco. Vi si piange la morte della novantaquattrenne matriarca Carmelita. Qualche giorno dopo gli abitanti scoprono che il villaggio è scomparso dalle carte geografiche e che un misterioso gruppo di ‘turisti’ americani è arrivato nella zona.
Kleber Mendoça Filho, dopo l’interessante Aquarius, in cui ci aveva ricordato quale grande attrice fosse Sonia Braga, torna ad avvalersi di una sua performance in un film che però assume una dimensione collettiva che ne costituisce la spina dorsale.
Ha al suo fianco Juliano Dornelles che in Aquarius aveva il ruolo di scenografo e che qui lo affianca in un’operazione tanto complessa quanto carica di senso nel Brasile odierno. Complessa a partire dal titolo. Il bacurau infatti è un uccello notturno molto abile nel mimetizzarsi ma, in una dizione locale, ha anche il significato di ultima corsa di un mezzo di trasporto pubblico.
Bacurau è così: è un villaggio che non ci tiene ad apparire, che addirittura scompare dalle mappe, ma che c’è e sa, all’occorrenza, rivendicare la propria identità. La complessità è poi insita anche in una scelta narrativa che mescola generi diversi come il western, lo slasher, un tocco di fantascienza nonché di cangaco (genere tipico del nordest brasiliano prevalentemente degli anni ’50 e ’60 che aveva al centro atti di banditismo). Il punto di vista è quello dell’area più povera del Brasile ma il senso dell’operazione si allarga a tutte quelle realtà che subiscono la sopraffazione di coloro che pensano di poter ‘giocare’ con le vite altrui.
Giancarlo Zappoli, Mymovies
John Schlesinger, un “regista da marciapiede” VENERDI’ 11 NOVEMBRE 2022 ore 20.45 IL MARATONETA
IL MARATONETA
con: Dustin Hoffman, Laurence Olivier, Roy Scheider, Marthe Keller, William Devane
USA 1976 125′
di: John Schlesinger
New York. Giovante studente di storia che sta scrivendo una tesi sul Maccartismo, Thomas (Dustin Hoffman) si ritrova coinvolto suo malgrado in un intrigo internazionale: suo fratello Henry (Roy Scheider) è infatti un agente segreto che fa da corriere per Szell (Laurence Olivier), ex criminale nazista. Quando Henry si scontrerà con Szell, anche Thomas finirà nel mirino del gruppo di agenti che fanno capo all’ex gerarca tedesco.
Tratto dal romanzo omonimo di William Goldman (autore anche della sceneggiatura), Il maratoneta è uno dei più originali thriller spionistici degli anni ’70. Il formato classico del genere viene stravolto, in pieno stile New Hollywood, da lunghissime sequenze che mettono a fuoco la vita e l’umanità di New York – vista poche volte al cinema in chiave così cupa e terrorizzante – e da una struttura a puzzle che scompone la storia in numerosi subplot: si pensi, per esempio, all’infinita scena iniziale, con il montaggio alternato di una lite tra un ebreo e un tedesco in mezzo al traffico. Eccellente il lavoro sui personaggi, tutti ambigui, sfumati e densi di sfaccettature. Nonostante le numerose licenze “autoriali”, la trama si snoda con potenza, carica di tensione e di ritmo, raggiungendo vette quasi horror nelle scena cult della tortura sulla sedia del dentista. In sottofondo, scorre una rappresentazione degli orrori della Storia (dalla caccia alle streghe di McCarthy al Nazismo) che si ripercuotono, ineluttabilmente, anche sulle nuove generazioni. Ennesima grande prova d’attore di Dustin Hoffman, qui nel periodo d’oro della sua carriera. Fotografia di Conrad L. Hall. Nomination all’Oscar per Laurence Olivier.
Longtake