Dirty Pretty Things GB 2002 98’
di: Stephen Frears
con: Chjwetel Eiofor, Audrey Tautou, Sergi López, Sophie Okonedo, Benedict Wong
Thriller, ma nel senso della spasmodica attesa che il mondo smetta di rotolare nello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Si parte da un cuore trovato nello scarico del water di una camera d’albergo di Londra e si finisce con un trapianto di rene, sempre in un hotel. Scopre i grandi «affari sporchi» un giovane nigeriano, immigrato senza permesso di soggiorno, che fa il taxista e il portiere sfinendosi di fatica per mettere via i soldi. La ragazza di cui s’innamora, una turca (interpretata senza fronzoli dalla Tautou-Amelie) sta per decidere di vendere un rene in cambio del passaporto per lasciare definitivamente il paese. L’operazione, come le altre organizzata clandestinamente, è destinata a fallire. In un sottobosco di disperati extracomunitari e feroci mediatori, si corre sul filo dei minuti come in un giallo. Il merito di Frears, aiutato dalla fotografia tetra, ma non avara di colore di Chris Menges e da un cast incisivo, è segnalare l’assassino nell’insensata attività di profitto che ha mangiato l’anima. Avvincente e istruttivo. Brechtiano.
Il Giorno, Silvio Danese
Piccoli affari sporchi – 24.04.2008
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