Tonino De Bernardi venerdì 10 febbraio 2023 ore 20.45
lunedì 06 Febbraio 2023, 11:40
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UNIVERSI CIRCOSCRITTI 2
di Tonino De Bernardi
con Giulietta Debernardi, Caterina, Tommaso, Teresa Momo, Franco, Ornella, Adelina, Chiapino, Hélène Frappat, Nathan e Francesco Cappennani, Hermine Letonde Gbedo, Rosanna Paradiso, Veronica Debernardi, Joana Preiss, Laura Flores
Italia 2022 125′

“Lucio aiutami a diffondere questo UNIVERSI CIRCOSCRITTI 2, qui al Torino Film Festival, Fedeli alla linea (nel 1983 in super 8 UNIVERSI CIRCOSCRITTI). Autoprodotto, come la maggior parte dei miei film, con la Lontane Province Film. Dentro c’è il Natale, pure la Valle d’Aosta innevata e lì il teatro della nostra Giulietta e a Paris Joana Preiss mia attrice e io al Pompidou ma anche l’altra figlia Veronica (come Veronica Lake) sulle colline del Piemonte e Trieste e mio super8 DONNE, 1980… e molte altre sorprese, con una gran voglia di scoprire i mondi. Diffondi, diffondi!!, grazie… ”
Ricevo da Tonino, e diffondo…

OFF_Universi-Circoscritti-2

Quando respira, quando sente sulla pelle l’aria rigenerante del Monte Bianco, affacciandosi dal balcone della casa del Villair, quando pedala per il centro di Torino con la sua bici su cui per tanti anni ha messo il seggiolino per i nipoti, quando filma il mondo, il suo mondo, con la super8 o con la videocamera, Tonino De Bernardi cerca sempre di restituire la meraviglia e la profondità della vita.
Una vocazione autentica, un dovere, fare cinema equivale a scrivere poesie. Per il cineasta torinese, celebrato dal Centre Pompidou, definito «uno dei massimi, ostinati, illuminanti sperimentatori italiani», il cinema è il racconto del vissuto, reale ed inconscio, il suo cinema è amore. «Amo i sogni, sono le icone della mia mente. Compaiono sul fondo oro dei desideri e mi guardano» ha detto De Bernardi in una conversazione con Antonio Gnoli.
Quei sogni si possono vedere questa sera sul grande schermo, con il nuovo lungometraggio di questo autore umile e sublime del cinema underground, regista classe 1937 che fu notevolmente influenzato ai tempi dell’università dagli insegnamenti del musicologo e pianista Massimo Mila, con il quale diede la tesi su Stravinsky, un lavoro di 700 pagine.
Della sua ampia produzione, citiamo qui i due titoli con cui è andato alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia, Appassionate (1999) e Médée miracle (2007). La nuova opera di Tonino si intitola Universi circoscritti 2 …
E’ in viaggio nella geografia e nel tempo della sua vita, tra campagna e città, tra Casalborgone dove ha anche insegnato come maestro, a Torino, la sua piccola Parigi, nei rapporti umani, nell’affetto per figlie, nipoti, amiche, amici. Si viaggia fino a Parigi appunto, e poi a Trieste e in Valle d’Aosta. «Si rincorre il Natale, il fare teatro e far cinema, con festa di compleanno» dice De Bernardi. «Questo ultimo lavoro l’ho fatto da solo produttivamente con la Lontane Province Film e l’ho montato con Alberto Momo. E’ un film che amo molto e che mi rappresenta totalmente, tra qui e là».
Il regista, originario di Chivasso, sta vivendo un momento molto intenso per il suo cinema. E’ al lavoro su un altro progetto, un film dedicato a due amici scomparsi, Antonio Tarantino e Paolo Gobetti, per cui è già stata realizzata la prima fase dello sviluppo con la Film Commission Torino Piemonte. Inoltre va avanti la preparazione di Primo piano-Gros plan, una coproduzione internazionale, secondo film con la star del cinema francese Isabelle Huppert, che si girerà da metà marzo in Francia e in Italia, naturalmente nel suo Piemonte.
Dulcis in fundo l’anno che verrà porta un prezioso omaggio al cinema di De Bernardi e dunque anche alla sua famiglia, che è parte integrante del suo cinema, le figlie (Giulietta è anche attrice), i nipoti, il genero Alberto Momo che recita nei suoi film e che lo assiste nella regia e nel montaggio, più o meno ci sono quasi tutti nei suoi lavori degli ultimi dieci anni… Veronica, Giulietta, Teresa, Caterina, Tommaso… Il Museo del Cinema gli dedicherà una mostra alla Mole Antonelliana e una retrospettiva al Cinema Massimo verso la fine del 2023. «Intanto giro ogni giorno con la mia camera I giorni numerati – confida De Bernardi – a partire dall’ultima settimana di gennaio quando il Pompidou mi ha riservato una retrospettiva».
Guido Andruetto, La Repubblica

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Il gesto dello scatto VENERDI’ 27 GENNAIO 2023 ore 20.45
martedì 24 Gennaio 2023, 22:38
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IL SALE DELLA TERRA
The Salt of the Earth
di Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado
Brasile/Italia/Francia 2014 100′

sale

Oggi quelli che furono gli esponenti migliori del Nuovo Cinema Tedesco, Werner Herzog e Wim Wenders, si appassionano ai documentari. Come II sale della Terra, dedicato all’opera del fotografo brasiliano Sebastião Salgado, artista e testimone del nostro tempo. E in fondo è curioso che Wenders, dopo il magnifico Pina, dove sperimentava le potenzialità del 3D, scelga ora le immagini piatte, ma dal fortissimo impatto, delle foto di Salgado. In collaborazione col figlio del quale, Juliano, il regista tedesco unisce bianco e nero e colore, immagini fisse e riprese dal vero per raccontare la biografia di Salgado e il mondo visto attraverso i suoi occhi.
Roberto Nepoti, La Repubblica

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John Schlesinger, un regista “da marciapiede” venerdì 20 gennaio ore 20.45
martedì 17 Gennaio 2023, 11:48
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BILLY IL BUGIARDO
Billy Liar
di John Schlesinger
con Julie Christie, Tom Courtenay, Finlay Currie, Mona Washbourne, Marie Bell
Gran Bretagna   1963   98′

Billy-il-Bugiardo

Billy il bugiardo, basato su un romanzo di Keith Waterhouse, appartiene al filone della British New Wave in voga nell’Inghilterra degli anni sessanta, influenzato dalla Nouvelle Vague francese. Lo stile e le caratteristiche erano basati sul cinema documentaristico, con molte riprese in esterni e dialoghi meno teatrali e più aderenti al parlato reale, tra cui per la prima volta sullo schermo alcune parole sconce.
Billy, impiegato nell’agenzia di pompe funebri del sig. Shadrack, si inventa un mondo immaginario, Ambrosia, dove è re, generale o eroe, per uscire dalla squallida monotonia quotidiana. Si barcamena a mantenere un difficile ménage con due fidanzate, inventando storie e mentendo. Un giorno Billy conosce e si innamora di una terza ragazza, Liz, e questo potrebbe essere il punto di svolta nella sua vita.

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Ruben Östlund, l’estetica della vulnerabilità umana VENERDI’ 13 GENNAIO 2023 ore 20.45
domenica 08 Gennaio 2023, 18:52
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INVOLUNTARY
De ofrivilliga
di Ruben Östlund
con Villmar Björkman, Linnea Cart-Lamy, Leif Edlund, Sara Eriksson, Lola Ewerlund
Svezia/Francia   2008   98′

involuntary

Non è un documentario. Gli attori che recitano ci sono. Non è neppure una commedia. Perché troppo simile alla realtà. Eppure solitamente il cinema è lo specchio della realtà. Una contraddizione? No, quello che Ostlünd intende fare con Involuntary è una sorta di esperimento socio-antropologico. Come se nascondesse la telecamera per spiare uomini e donne che recitano la realtà, senza montaggio, senza tagli. Gli attori, liberi dalle costrizioni imposte dagli obblighi della finzione, reagiscono agli stimoli come se si trovassero realmente nelle situazioni presentate.
Ostlünd regala loro tutto il tempo che ritengono necessario per sviluppare l’azione, per costruire un rapporto credibile tra loro. Perché è proprio questo che sta a cuore al regista: raccontare come cambia il comportamento di un individuo inserito in un gruppo. E come spesso le dinamiche collettive finiscono per modificare e talvolta anche annullare scelte e valori personali. La società descritta è quella svedese ma il quadro che ne emerge potrebbe essere trasferito in ogni altro contesto. Perché le situazioni analizzate da Ostlünd sembrerebbero essere valide ovunque e sempre.
Il titolo stesso indica che, all’interno di un gruppo, la personalità dell’individuo muta in modo involontario e quasi inevitabile. Tante le circostanze possibili. Ana, poco più di una bambina, ma in compagnia delle amichette si trasforma in una lolita che posa maliziosa e ammiccante davanti alla webcam, beve alcol e stuzzica uomini incontrati sull’autobus. O per un uomo che adegua il suo comportamento alla situazione, la sua festa di compleanno, a casa sua. Fa l’eroe e si avvicina a un petardo imploso, si ferisce, sopporta senza chiamare i soccorsi pur di non rovinare la serata agli amici. O ancora per un gruppo di ragazzotti perditempo. Si trovano a scherzare oltremisura con uno dei loro. É divertente, ma c’è un limite e se ne accorgono troppo tardi.
L’unico montaggio presente nel film è nell’interruzione brusca di ogni situazione proprio nel momento in cui sta per compiersi una svolta. Più storie alternate e interrotte a intrecciarsi tra loro come in un unico puzzle dove il disegno è diverso ma il bordo si incastra perfettamente con il bordo degli altri pezzi. Come se il meccanismo in queste situazioni fosse sempre lo stesso e fosse Involuntary, involontario.
M.Beatrice Moia

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cinemapiù 39
sabato 07 Gennaio 2023, 18:54
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cine39

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CINEMA BRASILIANO venerdì 18 novembre ore 20.45 BACURAU
martedì 15 Novembre 2022, 14:48
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BACURAU
di Juliano Dornelles, Kleber Mendonça Filho
con Udo Kier, Sonia Braga, Chris Doubek, Jonny Mars, Alli Willow, Karine Teles.
Brasile 2019 92′

Bacurau

Una vicenda che accadrà tra pochi anni…Bacurau è un piccolo villaggio situato nel nordest del Brasile nello stato di Pernambuco. Vi si piange la morte della novantaquattrenne matriarca Carmelita. Qualche giorno dopo gli abitanti scoprono che il villaggio è scomparso dalle carte geografiche e che un misterioso gruppo di ‘turisti’ americani è arrivato nella zona.
Kleber Mendoça Filho, dopo l’interessante Aquarius, in cui ci aveva ricordato quale grande attrice fosse Sonia Braga, torna ad avvalersi di una sua performance in un film che però assume una dimensione collettiva che ne costituisce la spina dorsale.
Ha al suo fianco Juliano Dornelles che in Aquarius aveva il ruolo di scenografo e che qui lo affianca in un’operazione tanto complessa quanto carica di senso nel Brasile odierno. Complessa a partire dal titolo. Il bacurau infatti è un uccello notturno molto abile nel mimetizzarsi ma, in una dizione locale, ha anche il significato di ultima corsa di un mezzo di trasporto pubblico.
Bacurau è così: è un villaggio che non ci tiene ad apparire, che addirittura scompare dalle mappe, ma che c’è e sa, all’occorrenza, rivendicare la propria identità. La complessità è poi insita anche in una scelta narrativa che mescola generi diversi come il western, lo slasher, un tocco di fantascienza nonché di cangaco (genere tipico del nordest brasiliano prevalentemente degli anni ’50 e ’60 che aveva al centro atti di banditismo). Il punto di vista è quello dell’area più povera del Brasile ma il senso dell’operazione si allarga a tutte quelle realtà che subiscono la sopraffazione di coloro che pensano di poter ‘giocare’ con le vite altrui.
Giancarlo Zappoli, Mymovies

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