Madre e figlio – 22.05.2009 ore 20.30
giovedì 14 Maggio 2009, 23:22
Filed under: Cinemapiù 26,Video

Mutter und Sohn/Mat’ i syn   Germ.-Russ.    1997   73′
di Aleksandr Sokurov
con Gudrun Geyer, Aleksej Ananischnov
Madre e figlio è davvero un film raro, anzi rarissimo. Non capita spesso di incontrare un film così “insolitamente” vibrante, semplice e prezioso.
Alexandr Sokurov non è certo alle prime prove con la macchina da presa, ha già realizzato documentari e ben dieci lungometraggi, ma a dire il vero Madre e Figlio potrebbe sembrare un’opera prima, una prima prova d’autore. In qualche modo c’è, in questo film, una tale ricerca estetica, una così grande e viva tensione lirica come non sempre ci si aspetta da un cineasta all’opera da più di vent’anni. Non è certo Alexandr Sokurov uno di quei registi che appena dopo un paio di buone prove si adagiano su un proprio stile che presumono consolidato e ormai praticamente perfetto. Madre e Figlio è un film frutto di una ricerca mai interrotta e di riflessioni che vanno lungo tutto l’arco di una vita.

httpv://www.youtube.com/watch?v=et1XK0sOUN8

I due protagonisti sono gli unici personaggi, una madre e un figlio. Vivono in un paese russo che potrebbe essere qualunque luogo in un tempo indefinibile, oggi come all’inizio della storia dell’uomo, la loro storia è una storia di sempre, vera da quando c’é l’uomo e vera fino a quando l’uomo ci sarà. Sokurov racconta delicatamente e quasi pudicamente il loro legame d’amore, un legame primordiale appunto, che sempre si perpetua, un legame imprescindibile più forte della vita e della morte.
La madre sta morendo in una casa vuota, buia e condivide questi ultimi momenti con il figlio amorevole. Lui la accudisce, la cura, la porta in braccio tra i boschi lì intorno per farle sentire l’aria e vedere il cielo, benché sia sempre grigio, ancora una volta. Nell’approssimarsi della morte il figlio si allontana, sa che quando tornerà la madre probabilmente la madre sarà morta. Il suo vagare, il momento in cui si ferma, abbraccia un albero e piange, il modo in cui osserva le cose della natura quasi a chiedergli un perché, tutto questo è semplicemente poesia.
La macchina da presa indugia sui volti, i lineamenti dei corpi, li esalta, per meglio dire li sottolinea, ce li fa contemplare per diversi minuti e ci sembra di non vedere un film, piuttosto delle tele di pittura romantica nord-europea. La fotografia è livida e a tratti opaca, le immagini della madre morente nel letto o del figlio in un prato sono allungate e davvero irreali. La natura è viva, sembra avere un’anima, è irreale anch’essa, ma viva. La regia di Sokurov coglie immagini, ferma momenti dipinti di rara bellezza. I dialoghi sono ridotti quasi a nulla, tutte le parole non dette finiscono per far risaltare ancora di più l’intensità dei sentimenti tra i due.
Sokurov con il suo film ha voluto riflettere proprio sull’amore che salda i legami tra una madre e il figlio. Certamente il tema non è nuovo nel cinema, ma è difficile ricordare quando con il cinema si è arrivati a tanta emozione e bellezza per raccontare una madre e un figlio. Nell’impegno che mette per assistere la madre, il figlio è quasi un eroe, quello stesso eroe austero e silenzioso e segnato da un destino di allontanamento dagli affetti che vive in numerose pagine di letteratura russa, un eroe che dica di “vivere razionalmente per non spezzare il cuore”. Per questo Sokurov è un regista, un artista tipicamente russo. Sa esprimere con il cinema la sensibilità, l’essenza dell’arte russa e sa raccontarla con poesia in un film breve, ma semplicemente indimenticabile.
1998 reVision, Simone Porrovecchio

Commenti disabilitati su Madre e figlio – 22.05.2009 ore 20.30







arci