Lost Highway USA 1996 134′
di: David Lynch
con: Bill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty, Gary Busey, Jack Nance, Mink Stole, Richard Pryor
httpv://www.youtube.com/watch?v=r757aSgW0tg
Fred (B. Pullman), sassofonista di Los Angeles, geloso della bruna moglie Renee (P. Arquette), riceve una videocassetta dove lo si vede accanto al corpo della consorte assassinata. Lo arrestano per uxoricidio, ma presto nella sua cella le guardie trovano, al suo posto, il giovane meccanico Pete (B. Getty) che, scarcerato, torna al lavoro in officina e si fa paladino di Alice (ancora P. Arquette), pupa bionda di un gangster (R. Loggia). Scritto da D. Lynch (1946) col coetaneo Barry Gifford, suo sceneggiatore di Cuore selvaggio, questo thriller allucinato come un incubo parla dell’incapacità di un uomo di mantenere il controllo sulla propria vita. Lo fa attraverso una struttura narrativa paragonabile a quella di una fuga (musicale) oppure all’anello di Moebius che si avvolge su sè stesso senza che sia possibile distinguere la parte esterna da quella interna, una struttura in cui è scardinato addirittura il fondamento di ogni narrazione, l’identità del protagonista. Si può anche non salire sul film, cioè respingerlo, ma “è difficile sottrarsi al suo fascino inquietante, negare la fosca bellezza delle sue immagini, dimenticare la presenza minacciosa dell’uomo misterioso” (R. Blake). Musiche di Angelo Badalamenti e Barry Adamson con una dozzina di canzoni.
Il Morandini