Kin Dza Dza – 10.04.2009 ore 20.30
domenica 29 Marzo 2009, 18:14
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Russia   1986   128′
di  Georgi Daneliya
con  Stanislav Lyubshin, Evgeni Leonov, Yuri Yakovlev, Levan Gabriadze
Due sovietici zio Vova e Ghedevan, Skripach (soprannome che in russo vuol dire “violinista”) incontrano per strada a Mosca un uomo che sembra un vagabondo. Questo domanda loro il numero del loro pianeta e fa vedere un dispositivo per viaggiare nello spazio-tempo. I protagonisti lo prendono per matto, schiacciano il pulsante del dispositivo e immediatamente si ritrovano in un deserto sabbioso.
I due scoprono di essere capitati su un altro pianeta, chiamato Pluk…
È molto probabilmente il capolavoro di Daneliya, maestro della commedia russa, o meglio, del commedramma russo. Epopea fantascientifica che è evidente metafora del mondo conosciuto e prospettiva futura di quest’ultimo.

httpv://www.youtube.com/watch?v=db7pqpylMUA

– Ma dateci subito quelli che avete ora, ci compreremo un gravitsapa.
– Scusi, ma cos’è un gravistapa?
– Senza gravitsapa, i pepelats possono volare solo così, ma con uno di quelli, puoi raggiungere qualunque punto nell’universo in 5 secondi.

Curiosità
La sceneggiatura è stata riscritta molte volte, sia prima, che durante e dopo riprese.
Durante le riprese Konstantin Ustinovic Cernenko divenne capo dello stato, e nella parola “ku” (koo) i censori videro le sue iniziali (K. U.) e dunque ritennero che il film potesse irriderlo. Mentre il regista stava inventando una nuova parola da sostituire (“ko”, “ka”, “ki”), il capo dello Stato morì e la necessità decadde.
Il successivo capo dello Stato, Gorbacëv, promosse una campagna contro l’alcolismo, e il regista dovette riscrivere e rigirare alcune delle scene del film. Inizialmente il personaggi di Ghedevan teneva infatti una bottiglia di alcol georgiano prodotto a casa. Secondo la sceneggiatura originale erano capitati sul planeta Alpha invece della Terra perché si erano ubriacati. Il regista cambiò la parola “alcol” con “aceto” e rigirò alcune scene.
Il regista Georgi Daneliya nelle interviste ha sempre affermato di non avere avuto lo scopo di riflettere l’URSS, ma piuttosto di immaginare che cosa succederà se il mondo andrà avanti. Danelia dice scherzando che molte cose si sono avverate, come la divisione in pazachi e ciatlani, o la lingua che si semplifica sempre più (vedi sotto).
Kin Dza Dza è rapidamente diventato un film cult tra i giovani nell’URSS. Certe parole e molte espressioni vengono citate tuttora. Molti di quelli che erano collegati ad Internet nell’ex URSS riportarono una forte impressione del film, al punto tale che tuttora uno dei saluti comuni nelle chat, soprattutto in IRC, è ku (russo “??”).

Vocabolario plukano
Dato che possono leggere nei pensieri, la lingua degli abitanti di Pluk consiste solo di 2 parole principali:
* ku – ogni parola
* kiu – imprecazione ammissibile in società
e di poche parole per indicare gli oggetti presenti sul pianeta:
* pepeláz – nave interstellare
* chezè – fiammifero
* ciatlo – l’unità monetaria
* ecilóp – poliziotto (dall’inglese police letto all’incontrario)
* tsac – campanella per il naso
* luz  – carburante per i pepelaz fatto dell’acqua
* gravizáppa – un dispositivo per pepelaz da volare fra pianeti
* ezíkh – cassa per prigionieri (carcere)
* cappa – un pulsante

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