Butterfly – L’attesa – venerdì 28 febbraio 2014 ore 20.30
Italia 2010 98′
di: Tonino De Bernardi
con: Manuela Giacomini, Alessandra Dell’Atti, Chiara Pauluzzi, Walter Riccarelli
httpv://www.youtube.com/watch?v=rw5XOw7D4iw
Butterfly ossessione, il destino di una donna (ad ognuno il proprio, ma se ne è padroni?): chi è lei? Il tempo lento e sospeso va verso la cerimonia della vestizione. Illusione e speranza tra vita e teatro nella realtà rurale del Piemonte sull’onda pucciniana. Traiettorie s’incrociano nella cerimonia della vita, nella casa sospesa tra qui e Giappone.
Il film è tratto dall’opera “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini. Non proprio una vera trasposizione filmica del capolavoro pucciniano, piuttosto una raccolta delle sensazioni da esso provocate, riportate sul grande schermo. E’ un lavoro molto complesso da prendere in analisi la “Butterfly – L’Attesa” proposta da Tonino De Bernardi, presentato nella sezione “Onde” della ventottesima edizione del Torino Film Festival.
A differenza dell’opera originale, il film è ambientato in Piemonte e al posto della quindicenne geisha Chocho-san, vi è una moltiplicazione di protagoniste, ognuna delle quali assume tratti simili all’originale giapponese, che sia per gli abiti, per lo sguardo perso verso l’orizzonte o per il soave canto. Ma la pellicola ibrida tra la finzione e il documentario, non ha una trama precisa ed è come se De Bernardi fosse alla ricerca delle emozioni più profonde, provate da chi attende speranzosa il ritorno dell’amore della propria vita. La regia si fa spesso presente, attraverso ombre inquadrate, rumori di passi o i dialoghi e lo stesso vale per la recitazione, ricca di pause costruite e lunghi sguardi in macchina.
Il mio vicino Totoro – venerdì 14 febbraio 2014 ore 20.30
My Neighbor Totoro Giappone 1988 86′
Regia di: Hayao Miyazaki
httpv://www.youtube.com/watch?v=DtL63pWgsvI
Satsuki e la sorellina Mei si trasferiscono col padre in campagna per essere vicine alla madre da tempo ricoverata in ospedale. Qui conoscono Totoro (dal giapponese “tororu”, cioè “troll”, che diventerà il logo dello Studio Ghibli), morbidoso e psichedelico re dei boschi che di giorno dorme ai piedi di un gigantesco albero di canfora. Scritto e diretto da Miyazaki, è il suo 4° lungometraggio di animazione, poetico e ben disegnato film di meravigliosa levità, sulla magia dell’infanzia e della natura. I nomi delle due bambine significano maggio, il mese di massimo rigoglio vegetale: Satsuki dal giapponese antico, Mei dalla pronuncia dell’inglese may. In parte autobiografico: quando il regista e i suoi fratelli erano bambini la madre soffrì di tubercolosi per anni. Musiche di Joe Hisaishi.
The Hunter – Il cacciatore – venerdì 31 gennaio 2014 ore 20.30
Shekarchi Iran 2010 90′
di: Rafi Pitts
con: Gholamreza Rajabzadeh , Ismaïl Amani , Abbas Hassanzadeh , Arash Faraghinejad , Mahmoud Babai
httpv://www.youtube.com/watch?v=LvLwu2UKQF4
Alì Alavi fa il sorvegliante di una grande fabbrica di Teheran con il turno di notte. In uno scontro tra manifestanti e poliziotti, sua moglie è uccisa e sua figlia di 5 anni scompare. La polizia è evasiva e reticente. In possesso di un fucile a cannocchiale, Alì, che ama la caccia, uccide a distanza due poliziotti. Arrestato, muore dopo aver indossato la divisa di uno dei due. Il film, scritto, diretto e interpretato da Pitts, si apre con una fotografia del 1980, i pasdaran, guardie della Rivoluzione islamica in moto. Pitts ne conserva una copia da quando aveva 14 anni: “La mia generazione è cresciuta con quell’immagine che riflette una situazione tesa, emblematica… Oggi in Iran ci domandiamo tutti se siamo stati derubati della Rivoluzione”. Pitts – che firma anche le scenografie – lavora di sottrazione nei contenuti narrativi, ricorre a un affascinante rigore stilistico nell’uso dei grandi spazi urbani o boschivi e a una scrittura orizzontale e monocorde come nella sua recitazione. Nella parte finale, quando comincia a piovere, il racconto va in tilt a forza di passaggi illogici o misteriosi che indeboliscono questa storia critica contro il potere. Fotografia: Mohammad Davudi.
cinemapiù – modifica programma
Per problemi tecnici, il previsto film Amori e vendette del 17 gennaio non sarà proiettato; in sua sostituzione potremmo vedere uno dei capolavori del regista Andrej Tarkovskij: Stalker
Stalker – venerdì 17 gennaio 2014 ore 20.30
URSS, Russia, Germania 1979 161′
di: Andrej Tarkovskij
con: Anatoli Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Aleksander Kajdanovski, Alisa Frejndlikh, Natasha Abramova
httpv://www.youtube.com/watch?v=GM_GOpfEQUw
Al centro di una incolta regione industriale c’è una misteriosa Zona, di accesso proibito dalle autorità, dove molti anni prima precipitò un meteorite – o un’astronave? – sprigionandovi una potenza magica capace di esaudire i desideri di chi riesce ad arrivarvi. Guidati da uno “stalker” (“to stalk” = inseguire furtivamente), uno scrittore e uno scienziato penetrano nella zona, ma giunti alla meta rinunciano a entrare nella Stanza dei Desideri. Liberamente ispirato al racconto lungo Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadij N. e Boris N. Strugackij, scrittori di fantascienza che l’hanno sceneggiato, il 5° film di Tarkovskij, e l’ultimo che girò nell’URSS, è, nella sua enigmatica compattezza, un’opera affascinante. Non è difficile riconoscere nello “stalker” e nei suoi congiunti le figure dei “poveri di spirito” dostoevskiani, degli umili evangelici che hanno bisogno della fede per mantenere accesa una scintilla di speranza e che si contrappongono agli intellettuali perché ormai, abbandonato ogni illusorio tentativo di intervento nella Storia, dei politici Tarkovskij più non si cura. Sotto il segno dell’acqua, non sembra sibillino il tema della contrapposizione tra la rigidità-forza e la flessibilità-debolezza che corrisponde alla vita. Come accade con i poeti – e Tarkovskij fa un cinema di poesia – la filosofia di Stalker passa attraverso l’emozione delle sue immagini.
Il Morandini
Colazione da Tiffany – venerdì 20 dicembre 2013 ore 20.30
Breakfast at Tiffany’s USA 1961 115’
di: Blake Edwards
con: Audrey Hepburn, George Peppard, Patricia Neal, Buddy Ebsen, Mickey Rooney
httpv://www.youtube.com/watch?v=urQVzgEO_w8
Holly Golightly è una fanciulla di piccola virtù che campa a 50 dollari per prestazione; Paul Vasrjac è un giovane scrittore che ne riceve 1000 come buonuscita dalla sua protettrice. I due s’incontrano e s’innamorano. Il film parte come una commedia sofisticata, si trasforma in un ritratto con velleità liriche per finire poi sui toni di una favola sentimentale. B. Edwards è capace di sottigliezze di alta sofisticazione. Sceneggiatura del capace George Axelrod da un romanzo di Truman Capote. Oscar alla canzone “Moon River” di Henry Mancini.
Il Morandini